MMG, la prima trincea nella strategia di controllo del tabacco
Lettera a Tabaccologia
Gentilissimo Presidente SITAB,
mi chiamo Paolo Cascavilla, sono Medico di Medicina Generale (MMG) e socio SITAB. L’associazione dei MMG di cui faccio parte, operante nel comune di San Giovanni Rotondo (FG), è impegnata da anni sul fronte della lotta antifumo, coinvolgendo anche i giovani medici.
Siamo attivi a livello scolastico con un progetto di prevenzione al tabagismo per le giovani generazioni. Siamo anche presenti sul territorio con eventi e creazione di spot antifumo atti a sensibilizzare la popolazione generale (alleghiamo un video di divulgazione da noi realizzato).
A causa della carenza di Centri antifumo di riferimento nel nostro territorio, per i nostri assistiti abbiamo attivato, all’interno della nostra associazione, un ambulatorio dedicato per i tabagisti, studiando un percorso che prevede incontri di tipo psico-comportamentale e terapia farmacologica.
Riteniamo che la figura del MMG sia fondamentale nella lotta al tabagismo, perché a stretto contatto con la realtà del territorio e delle conseguenze negative del fumo sulla salute dei nostri pazienti. Per far sì che questa realtà entri sempre più nella pratica della Medicina Generale è per noi fondamentale il supporto formativo della SITAB e per questo siamo aperti a qualsiasi vostra iniziativa rivolta alla formazione dei MMG.
Grazie della vostra attenzione.
Paolo Cascavilla
RISPOSTA
Gent.mo Paolo,
Grazie della lettera e complimenti per l’iniziativa molto interessante in quanto il MMG è il primo avamposto di intercetto del paziente fumatore sintomatico e di quello “sedicente” sano. E questo tipo di intervento dovrebbe essere virale quanto normale per tutti gli operatori sanitari.
Come forse sai già a dicembre è partita la Scuola Nazionale di Tabaccologia sul counseling antifumo. Sul nostro sito www.tabaccologia.it in home page trovi il link per iscriversi e iniziare il corso che peraltro è ECM ed è gratuito per medici e altri operatori sanitari.
Tienimi informato e per qualsiasi problema o iniziativa mi puoi contattare.
Cari saluti,
Vincenzo Zagá
REPLICA
Gentilissimo Presidente,
ci è giunta graditissima la tua e-mail di riscontro sulla nostra attività di medici generalisti in campo tabaccologico. L’autorevole apprezzamento rafforza il nostro entusiasmo e offre un orizzonte prezioso, aperto verso un impegno sempre più coinvolgente e capillare.
È incoraggiante pensare alle diverse competenze mediche come rami e radici che danno linfa allo stesso albero.
Individuare persone a rischio, attraverso criteri di conoscenza diretta, e aiutarli a scegliere comportamenti di vita salutari è uno dei punti di forza della nostra disciplina.
Non possiamo, perciò, rimanere inerti di fronte alla lunga serie di patologie che affliggono tanti fumatori, né abbandonare i nostri “assistiti” (lat. ad-sistere = stare accanto) nella morsa di un nemico così subdolo e forte, assumendo un atteggiamento rinunciatario e chiuso, anziché aperto alla ricerca di possibili soluzioni concrete.
Manca ancora nella classe medica la consapevolezza che il tabagismo sia una malattia da curare. Pur essendo la più diffusa è, paradossalmente, la meno trattata. Alla luce di una proficua alleanza territorio/ospedale stiamo lavorando per creare un ponte di cooperazione con i colleghi ospedalieri della nostra area. Quello che chiediamo espressamente è il pieno riconoscimento dello status di malattia della dipendenza tabagica, non sempre codificata nella diagnosi clinica della lettera di dimissione ospedaliera.
La proposta, se condivisa, da un lato può garantire nel paziente la consapevolezza di una condizione morbosa che necessita di cura al pari delle altre, dall’altro canto può favorire il passaggio successivo nell’approccio alla tossicodipendenza da parte del medico di assistenza primaria.
Fondamentale è anche il coinvolgimento delle Società Scientifiche della Medicina Generale e l’introduzione nel corso triennale post-laurea, diretto ai futuri MMG, di una formazione appropriata in senso tabaccologico.
Come facente parte del team docenti di questo percorso (OM Foggia) sto proponendo nel calendario delle lezioni il cosiddetto minimal advice come patrimonio indispensabile (utilissimo e pratico a questo scopo il recente ECM di SITAB) che ogni sanitario dovrebbe imparare a padroneggiare, come prima tappa, in ogni contesto operativo, persino nel setting della Guardia Medica, dove stazionano tanti giovani medici corsisti.
Il nostro cammino passa attraverso un vitale ed irrinunciabile aggancio alla SITAB, per cui mi rendo disponibile a collaborare personalmente e a sostenerne finalità e obiettivi.
Se la situazione COVID-19 lo permetterà sarò presente al prossimo Congresso SITAB a Roma.
Paolo Cascavilla
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